Instabile quanto basta per fare un salto in avanti e vedere cosa succedere. “Occorre perdere l’equilibrio, anche per brevi attimi, se vuoi fare passi in avanti” diceva un noto autore. Ebbene, spesso e volentieri, preferisco cadere. Perchè sono di quelli a cui il giorno, non va a genio, e a volte preferisco sonnecchiare, per poi vegliare tutta la notte e assorbirmi il silenzio del sonno altrui. Per guardare, interrogarmi, farmi investire da enormi e sinistri dubbi.
Per rispondere a quel tale che mi bacchettava col suo bastone da signorotto, dico semplicemente che c’è chi la vita la prende per quella che è, e chi per quella che vorrebbe … e basta! Un pò come De Crescenzo e i gli archetipi da punto interrogativo o punto esclamativo. “Quando incontrate un uomo che è pieno di dubbi [?], state tranquilli: è una brava persona. Quando invece trovate chi ha certezze [!] preoccupatevi, perchè è nu’ fetiend’!”. Perchè chi continua ad avere dubbi, insiste nel tastare, provare, anche a costo di sbagliare: potrà esser certo di aver valutato ogni ipotesi. Chi, al contrario, col solo sguardo o semplice giudizio, condanna o esalta perentoriamente una verità, si consuma sotto la sua stessa ombra, perchè alla fine … resterà solo.
Un pò come lavare calzini. Per quanto sia la stessa cosa, io preferisco rivoltarli completamente, quando li lavo a mano: non mi basta sciacquarli così come viene, nonostante acqua e sapone non trovino difficoltà a passare negli angoli interni. Devo sapere cosa c’è dentro, per esser certo d’aver lavato con cura. Così come devo essere certo di provare e riprovare ogni cosa, nonostante le cadute o buchi nascosti nel calzino.
Perchè c’è di vero che la scarpa vive l’esterno, ma il mio piede, i miei passi, resteranno sempre in quella parte nascosta del calzino.