Nel mezzo vi era quell’uomo silenzioso. Nei passi aveva danza, sulle labbra semplici suoni d’accordo, nelle mani la sua arte. Quell’insolito essere, ascoltava musica da un vecchio mangia nastri – un ricordo di famiglia – e non amava esser disturbato mentre canticchiava.
La bottega pareva ardere. Niente luci artificiali.
RigorMortis si fece avanti, in cerca di una faccia vera alla quale rivolgersi.
«Ha denaro a sufficienza?» fece l’artista, ammutolendo il vecchio mangia nastri.
“Ogni domanda è un pretesto, non ci faccia caso” gli avevano detto.
«Ho tanto di quel denaro che gioirebbe nel farlo bruciare con una sola delle sue opere» rispose RigorMortis, retrocedendo un poco.
«Allora non è ha abbastanza! Può andare» e diede le spalle in segno di congedo.
«Al padrone non si chiedono sconti. Al cliente non si domanda elemosina.
(“Metà carne, metà ricordo” – ArteMuse Editrice,
http://www.twinsgroup.it/twinsstore/artemuse-editrice/106-tommaso-occhiogrosso-meta-carne-meta-ricordo.html)