Ho abbassato il volume delle cose per cercarti meglio e non sono mai solo in questo frastuono monotono del tempo: c’è la mia ombra colorata dai pensieri, vestita dai ricordi, irrobustita dalle promesse.
E non sei solo un’impronta remota, sei il passaggio dei respiri sulle mie camicie, sulle stoviglie, le forme strane sul cuscino. Sei ancora un sibilo che viene a cercarmi, mi tocca e fugge via.
Ho abbassato il volume dei pensieri per resistere al desiderio di saperti felice invano, distante e smarrita, mentre accanto ancora mi sfiori in un gioco nel quale perdo sempre.
Ho abbassato le ultime difese per dichiararmi vinto e libero, innocente e vagabondo.
Adesso che ti ho trovato posso lasciarti un saluto per zittire finalmente tutti i segni dell’alfabeto che messi insieme non restituivano altro se non un sordo rumore.