Arriveranno i giorni dispari
quelli che non ti mettono in pari col cuore,
distanti ormai dal suo ritmo cadenzato
perché non hanno voglia di allinearsi ad un battito emozionale;
arriveranno i giorni piegati
quelli poco chiari e che avrai voglia di chiudere come un fazzoletto,
ché hai bisogno di nasconderli nella tasca posteriore,
lontana dalle mani, schietta a farti stare scomodo, però;
arriveranno i giorni tristi, infine,
come gli stessi dispari e piegati
perché di giorni così ce ne vengono assegnati senza conta,
senza criterio
senza merito.
Ci spettano e basta.
Quel che non ci meritiamo
sono i giorni pari
aperti
felici
sprecati a giocarceli col cattivo gusto di cui solo gli umani son capaci
ché non sanno seminare, né raccogliere.
Sprecare.
Di giorni così non c’è semina, né distribuzione:
sono solo giorni offerti da far germogliare
col sole di pioggia,
con nubi colorate.
Ma tutto questo avrà poco senso
finché di un arcobaleno, non sapremo stupirci.